Grazie ai preziosi feedback e suggerimenti ricevuti nella prima edizione di Padova Insegna quest’anno l’appuntamento “raddoppia” inaugurando anche un percorso formativo certificato dall’Università di Padova, rivolto ai docenti dei vari ordini di scuola.
Mercoledì 4 settembre presso l'Auditorium del Centro Culturale Altinate - San Gaetano, siete invitati ad approfondire due temi che oltre ad essere particolarmente importanti per il mondo della scuola, ben rappresentano anche lo spirito che caratterizza il progetto Padova Insegna.
Il primo tema è legato all'importanza di fare rete con le persone e con i saperi presenti al di fuori della scuola, come ad esempio nei musei o nelle associazioni del territorio, spesso capaci di proporre esperienze e narrazioni complementari a quelle offerte in classe e in grado di attivare o contribuire a percorsi di conoscenza coinvolgenti che promuovano la costruzione di modelli efficaci a comprendere e gestire la complessità del mondo in cui viviamo.
Il secondo mira ad approfondire e declinare in chiave operativa il recente dibattito sviluppatosi a livello nazionale (ma non solo) in merito agli ambienti di apprendimento quali contesti innovativi, in grado di riportare al centro la pratica e la sperimentazione didattica grazie all’utilizzo di risorse e tecnologie, sviluppando così le competenze e la collaborazione attraverso l’apprendimento attivo.
Ogni momento formativo metterà in dialogo e confronto tre figure, rappresentanti rispettivamente del mondo accademico, della scuola e dei musei. La partecipazione darà diritto agli iscritti ad un attestato di partecipazione rilasciato dall’Università di Padova.
Formazione rivolta ai docenti delle scuola secondarie di primo e secondo grado
Presentazione dell'intervento
Spesso ci sentiamo dire dai nostri studenti Leggere un libro è noioso e ci si impiega un mucchio di tempo… Vedere un film invece è divertente e ci metto poco. Eppure, quanti film di successo sono tratti dai libri? E quanti di questi ci fanno venire poi voglia di leggere il libro per scoprire - magari - che oltre ad essere una storia diversa è anche meglio del film? E vien da chiedersi: perché il film risulta più appetibile del libro? In questo intervento andremo ad indagare e invertire i fattori, presentando delle esperienze di costruzione di booktrailer, in cui gli studenti sono stati invitati a leggere un libro e produrre un breve video che incuriosisca i propri coetanei a li sproni a fare altrettanto.
Breve biografia del relatore
Manlio Piva è Ricercatore Confermato presso lUniversità di Padova. Insegna Didattica degli Audiovisivi e Multimediale per il Corso di Laurea Magistrale in Scienze dello Spettacolo e Produzione Multimediale. Ex docente liceale, ha sperimentato con gli studenti gli strumenti del linguaggio audiovisivo e del digital storytelling in ottica inclusiva e motivante. Attraverso corsi dedicati e laboratori ha formato e forma insegnanti nelle scuole di ogni ordine e grado. Autore di articoli e saggi sulla Media & Film Literacy, anima con i propri studenti universitari il blog sui linguaggi audiovisivi Il coccodrillo luminoso.
Presentazione dell'intervento
L'IC Lozzo Atestino ha innovato gli ambienti di apprendimento con spazi unici come la Snoezelen room in legno non trattato, l'aula polistudio e l'aula di robotica educativa a sviluppo verticale. Questi ambienti stimolano l'apprendimento multisensoriale e pratico. Da quattro anni, il Patto Educativo di Comunità coinvolge studenti, famiglie e territorio, rafforzando il senso di appartenenza e responsabilità collettiva. Le azioni pedagogiche includono valutazione narrativa, introduzione di club, curricolo personalizzato, esame conclusivo del I ciclo e service learning, promuovendo una formazione integrale e partecipativa degli studenti.
Breve biografia del relatore
Laureato in Fisica, è Dirigente Scolastico dell’IC Lozzo Atestino (PD). È stato docente di matematica e fisica alla scuola secondaria di II grado, È esperto di robotica educativa, di coding, mondi virtuali, making lab e videogiochi educativi. È socio dell’Associazione Italiana Cultura Qualità (AICQ) e utilizza gli strumenti della qualità all’interno della scuola che dirige. Nominato Miglior Docente Innovatore Italiano nel 2015 nel Global Junior Challenge, nel 2016 è speaker al TEDx-Padova e nello stesso anno riceve il premio “Bastai Prat” per la migliore ricerca nella didattica italiana in Fisica. Autore di cinque libri tematici e di più di venti pubblicazioni su riviste specializzate e oltre mille online. Negli ultimi anni si è occupato di formare i docenti delle scuole dell’Infanzia e Primaria su temi dell’Innovazione didattica e della Didattica delle Scienze utilizzando il Tinkering, il Coding e la Robotica Educativa, di ambienti di apprendimento e di formazione per docenti e dirigenti scolastici. Ha formato circa 14 mila docenti e dirigenti scolastici negli ultimi 17 anni e a dicembre 2023 è stato nominato, con annuncio alla Camera dei Deputati, tra i 100 leader per l'apprendimento, ovvero coloro che influenzano l'educazione italiana, dall'organizzazione no profit Ashoka (insieme a Daniela Lucangeli e Alessandro D'Avenia). Ha una pagina Facebook letta da circa 5 milioni di persone su base mensile.
Presentazione dell'intervento
L’apprendimento sarà un processo delegato sempre più alle reti educative, che offrono una vasta gamma di esperienze in luoghi fisici e di risorse online. I musei dovranno quindi costruire proposte educative il più possibile integrate con scuole, biblioteche, archivi e centri culturali e di ricerca; dovranno essere non solo stakeholder critici nella creazione dell’apprendimento, ma agenti di cambiamento dei paradigmi dei sistemi educativi, che sostengono l’apprendimento collaborativo. Dovremmo immaginare un ecosistema educativo ampliato dove i musei all’interno dell’architettura dell’istruzione formale diventino uno degli elementi fondamentali e siano il denominatore comune come centri per l’apprendimento permanente lungo tutto l’arco della vita.
Breve biografia del relatore
Laureata in Scienze naturali e dottorato di ricerca in Uomo e Ambiente, nel 1998 nel Comune di Montebelluna inizia come direttrice del Museo di Storia Naturale e Archeologia, e dal 2017 diviene anche responsabile del MeVe Memoriale Veneto della Grande Guerra, della Biblioteca Civica, e dei servizi culturali e turistici. Dal 2010 al 2017 è stata docente esterna presso l’Università di Padova per il corso di “Museologia Naturalistica”. Ha una formazione specialistica, maturata anche attraverso diverse esperienze all’estero, in geomorfologia dei sistemi carsici, in museologia ed educazione museale; è valutatore di Qualità per la P. A., fa parte del GEMS (Gruppo di Educazione) dell’ANMS (Associazione Nazionale Musei Scientifici) e di comitati scientifici di musei.
Formazione rivolta ai docenti delle scuole primarie e dell’infanzia
Presentazione dell'intervento
A garanzia del diritto all’istruzione, all’uguaglianza delle opportunità e al rispetto delle identità culturali di ciascuno, come recita la Costituzione italiana agli art. 2 e 3, la scuola è impegnata a costruire rapporti di collaborazione sinergica con gli attori extrascolastici che svolgono funzioni, a vario titolo, educative (Indicazioni Nazionali 2012). L’istanza è il ripensamento della scuola arricchendo il suo ruolo istituzionale di significati altri e complessi: come luogo interdipendente, aperto al territorio e alle famiglie, come ambiente in grado di problematizzare la sua funzione di comunità scolastica superando la “concezione depositaria” del sapere per uscire dalle sue mura attraverso una progettazione educativa partecipata con e nel territorio, entro cui si colloca.
In questo processo dialogico con le diverse realtà culturali e sociali è contrale la figura e le azioni dell’insegnante promotore di progettualità e garante della qualità. A tal fine, l'insegnante come designer, per garantire apprendimento culturalmente significativo e non solo certificativo, dovrebbe essere disposto al cambiamento e a sperimentare nuove strategie didattiche sviluppando una mentalità aperta e flessibile per adeguare il proprio operato alle esigenze delle proprie classi sia adattando gli obiettivi, le metodologie e la valutazione, sia promuovendo un clima di classe inclusivo e accogliente. Tale disposizione, solo se sostenuta da un forte coinvolgimento e protagonismo degli insegnanti nei processi di ricerca basati sullo studio-analisi delle proprie pratiche, favorisce l’accrescimento delle consapevolezze professionali.
Breve biografia del relatore
Professore ordinario di Didattica generale e Pedagogia speciale, svolge la propria ricerca principalmente nell'area delle metodologie per l'educazione e la formazione; le tecnologie educative e la Media Education; i modelli multidimensionali per la formazione degli insegnanti. È responsabile scientifica di numerosi progetti di ricerca internazionali e di progetti nazionali con il Ministero dell'Istruzione, USR del Veneto e l'agenzia nazionale INDIRE. Nell'Ateneo di Padova è stata Delegata del Rettore per le Pari Opportunità dal 2009 al 2015, dal 2015 è delegata alla Formazione degli Insegnanti e alla Didattica innovativa.
Presentazione dell'intervento
Il raggiungimento degli obiettivi dell’ Agenda 20-30 ,nonché l’implementazione delle Green Comp, spingono la scuola ad aprirsi al dialogo con la realtà circostante, allacciando rapporti sia formali che informali, improntati alla collaborazione per promuovere il “saper stare al mondo” postulato dalla Indicazioni nazionali . La relazione vuole offrire esempi di buone pratiche di comunità effettuate nella direzione didattica secondo circolo di Umbertide , collaborazioni con enti territoriali, associazioni e mondo accademico che hanno portato anche ad un ripensamento dell’utilizzo degli spazi scolastici , nella convinzione che la tessitura delle Reti sia una delle sfide più entusiasmanti per la scuola contemporanea.
Breve biografia del relatore
Raffaella Reali da sempre lavora e vive in Umbria con la propria famiglia. Già maestra di scuola primaria e insegnante di inglese alla scuola secondaria di primo grado, è Dirigente scolastico dal 2012; attualmente svolge il proprio incarico presso il secondo circolo Didattico di Umbertide (Perugia). Fa parte della direzione nazionale delle scuole Senza zaino. Collabora con riviste locali su tematiche scolastiche. È particolarmente interessata allo sviluppo dei paesaggi di apprendimento, alla didattica green sia in dimensione outdoor che indoor, alle metodologie innovative.
Presentazione dell'intervento
Utilizzo di pratiche laboratoriali, conoscenza del territorio e partecipazione al patrimonio culturale, costruzione del senso di cittadinanza… sono solo alcuni concetti chiave delle Indicazioni nazionali per il curricolo della scuola dell'infanzia e del primo ciclo di istruzione che ben si sposano con la mission e le responsabilità del museo, definito da ICOM nel 2022 come al servizio della società e della sua partecipazione, oltre che spazio di educazione e di condivisione delle conoscenze. Fondamentale per l’assolvimento di questi compiti è l’educazione museale e al patrimonio culturale, che all’interno delle istituzioni culturali mette in relazione il patrimonio con i vari pubblici, interrogandosi sulle sfide complesse con le quali le future generazioni si trovano a confrontarsi.
Breve biografia del relatore
Cristina Chiesura è storica dell'arte ed educatrice al patrimonio culturale. Si occupa prevalente di arte sacra nell'Alta Marca Trevigiana e di incisione d'arte, ambiti nei quali ha all'attivo le sue principali pubblicazioni. È socia fondatrice di AIEM (Associazione Italiana Educatori Museali), per la quale è anche membro del consiglio direttivo e segretaria.
Ai docenti che parteciperanno alla formazione docenti verrà rilasciato un attestato di partecipazione dell'Università di Padova pari a 6 ore, che include oltre alla formazione anche l'esplorazione della fiera che si svolge nell'attigua Agorà.
COMITATO SCIENTIFICO
Prof.ssa Marina De Rossi, Università di Padova
Prof. Mauro Varotto, Università di Padova
Dr. Giovanni Donadelli, Università di Padova
Dott.ssa Tania Fontana, Comune di Padova
Dott.ssa Maria Stefania Minervini, Museo Musme